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La Svizzera ratifica l’Accordo aggiuntivo sulla partecipazione al Fondo per la sicurezza interna (ISF Frontiere) che sostituisce il cosiddetto Fondo per le frontiere esterne nella gestione dei confini dello spazio Schengen.

Lo spazio Schengen è un’area che comprende 26 Stati europei che hanno abolito i controlli sulle persone alle loro frontiere interne, sostituite da un’unica frontiera esterna e che dipende da controlli efficaci alle frontiere esterne comuni; l’obiettivo è impedire gli attraversamenti irregolari del confine e agevolare quelli regolari riducendo i tempi di attesa. Come Stato associato, la Svizzera gode di una sicurezza rafforzata nell’intero spazio Schengen e tuttavia, la responsabilità delle frontiere esterne compete a tutti gli Stati Schengen.

Gli Stati Schengen sono responsabili del controllo delle frontiere esterne, ma non tutti sono chiamati ad assolvere tale compito in eguale misura: i Paesi che presentano estese frontiere marittime e terrestri o che ospitano sul proprio territorio importanti aeroporti internazionali devono affrontare costi sproporzionati per la protezione delle frontiere. Per sostenere questi Stati con finanziamenti a progetto, è stato istituito l’ISF Frontiere per il periodo 2014-2020. Tale strumento sostituisce il precedente Fondo per le frontiere esterne, cui la Svizzera ha partecipato fino alla fine del 2013, anno in cui il Fondo è scaduto, con questa ratifica, avvenuta il 17 luglio 2018, la Confederazione ha rinnovato il suo impegno e parteciperà al Fondo a partire dal 1° agosto 2018.

Dopo il Consiglio federale, anche il Parlamento ha approvato, nella sessione primaverile, l’Accordo aggiuntivo sulla partecipazione della Svizzera all’ISF Frontiere. Con le risorse del Fondo si intende in particolare finanziare l’ampliamento dell’infrastruttura di controllo delle frontiere presso gli aeroporti svizzeri, compresa l’introduzione di tornelli di controllo automatizzati negli aeroporti di Zurigo e Ginevra, il che permetterà di ridurre sensibilmente il tempo d’attesa dei viaggiatori. Saranno inoltre promossi l’invio di agenti di collegamento per le questioni migratorie in Paesi terzi e la gestione del Sistema d’informazione Schengen (SIS).

Photo: Pixabay.com