Condividi su:

Il 28 aprile 2020, la consigliera federale Karin Keller-Sutter ha discusso con i ministri della giustizia e degli affari interni degli Stati Schengen in particolare sulla pandemia del coronavirus e le sue conseguenze nei settori della sicurezza, delle frontiere e della migrazione. I partecipanti concordano che un allentamento progressivo dei controlli alle frontiere interne di Schengen è importante, ma che nel contempo è necessario un coordinamento tra gli Stati.

A causa della pandemia del coronavirus l’incontro periodico dei ministri della giustizia e degli affari interni degli Stati Schengen, il Consiglio “Giustizia e affari interni” (GAI), si è svolto in videoconferenza. Per la Svizzera, oltre alla consigliera federale Keller Sutter, ha partecipato anche il segretario di Stato Mario Gattiker. I ministri hanno discusso innanzitutto dell’attuale crisi. Le misure di ampia portata che i governi dei diversi Stati hanno adottato per proteggere la popolazione hanno cambiato in modo determinante la vita quotidiana in tutti i Paesi.

La consigliera federale Keller Sutter ha informato gli altri ministri che la Svizzera sta attualmente esaminando le possibilità di abrogare gradualmente le limitazioni d’entrata. È tuttavia chiaro che la protezione della popolazione da un’ulteriore diffusione del coronavirus riveste tuttora la massima priorità. Gli allentamenti vanno inoltre coordinati con le tappe della riapertura dell’economia in Svizzera.

I ministri concordano che gli allentamenti possono essere messi in atto soltanto a tappe. Non esiste un approccio generale valido per tutti ed è quindi tanto più importante che gli Stati si coordinino tra di loro. Tutti sono d’accordo che innanzitutto si tratta di riaprire le frontiere interne dell’Europa. Solo in una seconda tappa s’intendono riaprire anche le frontiere esterne di Schengen, per consentire l’entrata di persone provenienti da Stati terzi.

Due settimane fa, il Consiglio federale ha deciso un primo allentamento delle misure contro il coronavirus in Svizzera. Al momento, il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) sta valutando come e quando abrogare gradualmente le limitazioni d’entrata. La Svizzera ne discute in particolare anche con i suoi Stati limitrofi.

Questi contatti sono di centrale importanza per definire il modo di procedere. Dato che non ha ad esempio senso che le persone possano uscire da un Paese senza poter entrare in uno Stato limitrofo, è importante che determinati allentamenti possano essere decisi di comune intesa.

I ministri si sono inoltre informati sullo stato dei lavori per la riforma del sistema europeo d’asilo. Ci si aspetta che nel secondo trimestre sia pubblicato un patto sulla migrazione e l’asilo, teso a riavviare la discussione bloccata su Dublino. Da tempo la Svizzera s’impegna a favore di una riforma sostenibile del sistema Dublino.

I ministri sono stati informati anche sulla situazione in Grecia. La Svizzera sostiene attivamente la Grecia in diversi ambiti e ha esteso l’aiuto in loco per arginare il coronavirus e quello a favore dei minori non accompagnati nei campi profughi. Inoltre, d’intesa con le autorità greche, la Svizzera sta attualmente preparando il trasferimento nell’ambito di Dublino di 22 bambini e adolescenti non accompagnati con legami famigliari in Svizzera. Fonte: admin.ch

photo: pixabay