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In linea con la sua politica in materia di restituzione di valori patrimoniali di provenienza illecita, la Svizzera restituisce al Perù beni confiscati per un valore di circa 16,3 milioni di dollari. I fondi saranno destinati a progetti peruviani che puntano a rafforzare lo Stato di diritto e a combattere la corruzione.

La Svizzera ha firmato un accordo trilaterale con il Perù e il Lussemburgo sulla restituzione di valori patrimoniali di provenienza illecita. Gli averi in questione sono frutto di atti di corruzione commessi in Perù.

I tre Stati hanno unito le forze per trovare una soluzione conforme agli standard internazionali. I valori da restituire (complessivamente circa 26 milioni di dollari USA) confluiranno in progetti volti a rafforzare i tribunali peruviani e le autorità giudiziarie e di perseguimento penale. In particolare verrà fornito sostegno per la digitalizzazione, la standardizzazione e l’armonizzazione delle procedure, la formazione e il perfezionamento del personale e l’accelerazione dell’attuazione del nuovo codice di procedura penale peruviano.

La soluzione scelta per la restituzione è in linea con gli obiettivi della strategia della Svizzera inerente il blocco, la confisca e la restituzione di averi dei potentati (Asset Recovery). «L’accordo trilaterale è un buon esempio del fatto che la Svizzera non tollera la presenza di valori patrimoniali di provenienza illecita di persone politicamente esposte nella sua piazza finanziaria», ha dichiarato il consigliere federale Cassis al momento della firma. «Grazie alla buona collaborazione con le autorità peruviane e lussemburghesi, abbiamo trovato una soluzione che va a beneficio della popolazione del Perù».

La restituzione di questi valori e, da parte del Perù, l’attuazione dei progetti, consolideranno lo Stato di diritto contribuendo alla lotta contro la corruzione e l’impunità. In questo modo gli averi restituiti permetteranno di migliorare le condizioni di vita della popolazione. L’utilizzo dei fondi è soggetto ai principi della trasparenza e dell’obbligo di rendiconto. Le somme restituite daranno inoltre un contributo concreto al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile.

Fonte: eda.admin.ch
Photo: pixabay