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La 26a Conferenza sul clima (COP26) si è conclusa il 13 novembre 2021 a Glasgow, in Scozia. Gli Stati si sono accordati su norme che prevengono doppi conteggi fra i Paesi delle riduzioni delle emissioni ottenute all’estero. La Svizzera si è impegnata nel quadro della Conferenza affinché tali doppi conteggi siano evitati e si è già impegnata in precedenza per il rispetto di regole di mercato severe nell’ambito di accordi bilaterali.

La 26a Conferenza delle Nazioni Unite sul clima si è conclusa il 13 novembre 2021 a Glasgow. L’Accordo di Parigi obbliga tutti i Paesi ad adottare, a partire dal 2020, misure concrete volte a ridurre le proprie emissioni di gas serra al fine di limitare a 1,5 gradi il riscaldamento globale. Alla COP26, la Svizzera si è impegnata per norme incisive che garantiscano un’attuazione efficace dell’Accordo di Parigi. Nel suo bilancio davanti ai media, la Consigliera federale Simonetta Sommaruga ha sottolineato che in alcuni punti si sono fatti dei progressi, ma il «risultato complessivo di questa COP è tutt’altro che soddisfacente».

Nell’ambito della COP26, i Paesi sono stati chiamati ad presentare entro fine 2022 obiettivi climatici più ambiziosi per il periodo fino al 2030. Nel quadro della Conferenza il nostro Paese si era tuttavia impegnato per l’abolizione generale di qualsiasi tipo di sussidio per questi vettori energetici e per l’abbandono di ogni tipo di utilizzo del carbone.

Una soluzione è stata trovata per la questione delle riduzioni delle emissioni all’estero. Alla COP26 sono state adottate norme che prevengono i doppi conteggi fra i Paesi. Le riduzioni delle emissioni non possono nemmeno essere conteggiate in doppio fra i Paesi e il sistema CORSIA per la compensazione del CO2 nel settore dell’aviazione. Anche i privati possono partecipare a questo mercato senza doppi conteggi con progetti di protezione climatica su base volontaria.

Un altro elemento importante dell’Accordo di Parigi è la trasparenza dei rendiconti dei Paesi sui rispettivi progressi nella protezione climatica ed il modo di verificare tali resoconti.
Alla COP26, la Svizzera si è impegnata per un rafforzamento a livello mondiale degli investimenti nella protezione climatica ed affinché tutti i Paesi che ne hanno la possibilità forniscano il loro sostegno.

Nel corso della Conferenza, la Svizzera ha confermato i suoi contributi al Fondo delle Nazioni Unite per l’adattamento, al Climate and Clean Air Coalition, al Least Developed Countries Fund, al Climate Investment Fund e alla High Impact Partnership on Climate Action della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo.

Un tema importante è stata anche la gestione delle perdite e dei danni riconducibili ai cambiamenti climatici. È stato deciso che entro il 2025 i Paesi industrializzati raddoppino i fondi investiti nel 2019 in misure di adattamento ai cambiamenti climatici nei Paesi in via di sviluppo. La Svizzera si è impegnata per un rafforzamento degli strumenti e delle istituzioni esistenti per la gestione dei danni climatici.

Il termine COP è l’acronimo di “Conferenza delle Parti” e si riferisce alla riunione annuale dei Paesi che hanno ratificato la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, nata nel 1992 a Rio de Janeiro fu firmata durante la Conferenza sull’Ambiente e sullo Sviluppo delle Nazioni Unite che lì si teneva. Obiettivo del trattato è contrastare il cambiamento climatico e ridurre le emissioni di gas serra che sono alla base delle cause che provocano il surriscaldamento globale.

Nella Conferenza delle Parti sul Clima del 2015 (COP21) è stato raggiunto il cosiddetto Accordo di Parigi che stabilisce di limitare il riscaldamento globale al di sotto dei 2ºC nello sforzo di rimanere a 1,5ºC.

fonte: admin.ch
foto: pixabay