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L’agricoltura continua ad essere un pilastro dell’economia svizzera, ma gli agricoltori devono fronteggiarsi con le sfide della globalizzazione, che mette in difficoltà le piccole imprese che producono in minori quantità. Per questo motivo spesso uno o più membri delle suddette aziende agricole, per la maggior parte a conduzione familiare, hanno un lavoro al di fuori di quest’ultime.
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La Svizzera soffre di mancanza di manodopera in questo settore, in altre parole c’è un gran bisogno di agricoltori. Il futuro dell’agricoltura è messo a dura prova in quanto manca il personale qualificato di cui le aziende necessitano: il sistema scolastico svizzero prevede un periodo di tirocinio per questo settore, ma non tutti rimangono attivi nel settore e per questo il bisogno è ancora più grande. I riflettori vengono pertanto puntati verso i giovani, ma cosa spinge un giovane ad abbracciare questa scelta? Lavorare la terra è senza dubbio faticoso e costa molti sacrifici, ma il contatto con la natura è impagabile, coltivare la propria terra e nutrirsi con i prodotti di cui sappiamo per certo la provenienza e la genuinità pongono l’accento su una prospettiva di vita molto più sana, che oggigiorno con l’avvento dei fast food, del cibo a lunga conservazione è andata un po’ persa.
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Prendiamo in esame l’aspetto emozionale che può generare questo tipo di occupazione: stare a contatto con la natura genera delle sensazioni uniche, stare con gli animali può diventare un’esperienza nuova e meravigliosa, godersi l’alba al mattino con tutti i suoi colori ed i suoi suoni, la tranquillità, la bellezza di un tramonto, finire la giornata dopo un lavoro intenso ma che ha dato i suoi frutti, questi aspetti fanno sì che questa attività seppur impegnativa venga presa in considerazione come probabile lavoro.

In Svizzera come in altri paesi vista la necessità di immettere i giovani nel settore dell’agricoltura vengono create iniziative che incentivino la presenza dei giovani nelle fattorie. In particolare vi sono delle associazioni senza scopo di lucro che si occupano di inserire giovani tra i 14 ed i 25 anni per una durata che va dalle due alle otto settimane. Queste associazioni permettono di scegliere tra una vasta gamma di proposte: dalle aziende di pianura a quelle di montagna, da quelle che praticano l’allevamento a quelle che si occupano di orticoltura, nella frutticoltura o nella viticoltura. Per aderire a queste iniziative non occorrono particolari conoscenze ma solo voglia di fare, il giovane assiste la famiglia in tutte le sue attività quotidiane. La famiglia offre al giovane vitto, alloggio e una piccola paga. Il giovane spesso instaura un rapporto con queste famiglie che rimane attivo anche dopo l’esperienza in fattoria.
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La Svizzera si sta già attivando alla ricerca di manodopera in questo settore anche all’estero, offrendo buone condizioni di contratto.

Sonia Cardini
unionegiovanisvizzeri@svizzeri.ch