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Numerose organizzazioni della sanità svizzera si sono coalizzate ed hanno intrapreso la via della democrazia diretta per ottenere che la pubblicità per il tabacco ed i suoi derivati non raggiunga più i minorenni.

Medici di famiglia, pediatri e operatori sanitari si sono alleati nell’iniziativa denominata “Si alla protezione dei fanciulli e degli adolescenti dalla pubblicità per il tabacco” che prevede che sia proibita “ogni forma di pubblicità per i prodotti del tabacco” e che Confederazione e Cantoni promuovano la salute di bambini ed adolescenti.

L’iniziativa è stata lanciata a Berna il 12 marzo scorso, la raccolta delle centomila firme necessarie per la riuscita dell’iniziativa stessa non è semplice, ma la grande adesione di organizzazioni della sanità fa ben sperare l’associazione Medici di famiglia e dell’infanzia svizzera, promotrice di questa azione.

La proposta di tutelare i minori dalla pubblicità del tabacco e dei suoi prodotti nasce dal fatto che, dai dati raccolti nello studio:”Tabagismo in Svizzera nel 2016 tra le persone d’età compresa tra i 15 e i 25 anni”, emerge che il consumo di tabacco è in aumento nella popolazione d’età compresa in questa fascia d’età: nel 2016 il 31,6% di giovani fumava, una media più alta di quella registrata nella popolazione generale (25,3%) e fumano il 15% dei minorenni tra 15 e 17 anni.

Di fronte a questi dati l’Associazione Medici di famiglia e dell’infanzia svizzera si è fatta promotrice di questa iniziativa perché “Il fumo nuoce alla salute, causa malattie gravi e si ripercuote sulla società generando costi elevati. La maggior parte dei fumatori inizia a consumare tabacco già in giovane età e la pubblicità riveste un ruolo centrale in questo contesto. L’obiettivo dell’iniziativa popolare è quello di proteggere i fanciulli e gli adolescenti dalla pubblicità per il tabacco, affinché possano svilupparsi in modo sano”.