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Oggi, venerdì 28 settembre, a Ginevra, si conclude la 39a sessione del Consiglio dei diritti umani, che si è aperta lo scorso 10 settembre.

La 39a sessione ordinaria del Consiglio dei diritti umani (Ginevra, 10-28 settembre) è stata la prima sotto la presidenza della nuova Alta commissaria per i diritti umani Michelle Bachelet, il cui mandato è iniziato il 1 settembre 2018.

I diritti umani, attualmente, sono messi a repentaglio in tutto il mondo, per questo l’attività della Svizzera è fondamentale per garantirne il rispetto, la tutela e l’attuazione e la Confederazione vi si è impegnata attivamente cogliendo varie opportunità di dialogo e dibattito al fine di sostenere i propri interessi e le proprie considerazioni.

La Svizzera ha anche partecipato ai dibattiti ed ai negoziati concernenti le risoluzioni sulla situazione dei diritti umani in Paesi quali il Burundi, il Myanmar, la Repubblica democratica del Congo, la Siria ed il Venezuela.

In tale contesto, ed in linea con il proprio tradizionale impegno per il rispetto, la protezione e l’attuazione dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario, ha fatto pressione affinché i meccanismi d’inchiesta internazionali documentino le violazioni del diritto internazionale. Questi meccanismi cercano di assicurare che i responsabili possano un giorno essere chiamati a rispondere penalmente dei loro atti.

Per la Svizzera si è trattato dell’ultima sessione del suo terzo mandato nel Consiglio dei diritti umani, organo intergovernativo composto di 47 Stati. Il mandato si conclude il 31 dicembre 2018. Poi la Confederazione avrà lo statuto di osservatore; in questa posizione, anche senza avere diritto di voto, continuerà a lavorare attivamente per il rispetto, la protezione e l’attuazione dei diritti umani, all’interno e all’esterno del Consiglio.

Photo: Pixabay.com