Condividi su:

Nella sessione invernale il Parlamento eleggerà i sette membri del Consiglio federale per i prossimi quattro anni. Oltre a sei membri uscenti, si presentano nuovi candidati.

Il 13 dicembre il nuovo Parlamento decide la composizione del Consiglio federale per i prossimi quattro anni. In linea di principio, ogni cittadino svizzero avente diritto di voto può essere eletto in Consiglio federale. Secondo l’articolo 175 della Costituzione federale, il Parlamento deve soltanto prestare attenzione affinché «le diverse regioni e le componenti linguistiche del Paese» siano «equamente rappresentate».

Vi sono anche regole informali. Il Parlamento provvede affinché nel Consiglio federale siano rappresentate le forze politiche più importanti del Paese. Di solito elegge candidati proposti dai partiti rappresentati in Parlamento. I consiglieri federali uscenti che si ripresentano sono quasi sempre rieletti.
Dei consiglieri federali in carica, solo il presidente della Confederazione Alain Berset non si ripresenta. Gli altri sei membri del Consiglio federale – Guy Parmelin (UDC), Ignazio Cassis (PLR), Viola Amherd (Centro), Karin Keller-Sutter (PLR), Albert Rösti (UDC), Elisabeth Baume-Schneider (PS) – si ricandidano all’elezione, che avviene secondo l’ordine di anzianità di servizio.
Dopo queste sei elezioni, si tratterà di eleggere il successore del consigliere federale socialista, Alain Berset. Per il seggio vacante, il PS propone due candidati: Beat Jans, presidente del Consiglio di Stato di Basilea Città, e Jon Pult, consigliere nazionale dei Grigioni. Anche i Verdi presentano un candidato, il consigliere nazionale friburghese Gerhard Andrey.

Oltre ai sette membri del Consiglio federale, il Parlamento elegge anche un nuovo cancelliere della Confederazione. In estate, il cancelliere uscente Walter Thurnherr ha annunciato che non si sarebbe ricandidato per un terzo mandato.
Tra i partiti presenti in Parlamento, l’UDC e il PVL rivendicano il seggio vacante: l’UDC candida Nathalie Goumaz, attualmente segretaria generale del DEFR, e Gabriel Lüchinger, ora capo della Divisione Sicurezza internazionale del DFAE, mentre il PVL candida Viktor Rossi, l’attuale vicecancelliere. Si candida anche Lukas Gresch-Brunner, senza partito, che è l’attuale segretario generale del DFI.

Dopo l’elezione dei membri del Consiglio federale e del cancelliere della Confederazione, l’Assemblea federale plenaria elegge il presidente della Confederazione e il vicepresidente per il 2024. Secondo il principio di rotazione, l’attuale vicepresidente Viola Amherd sarà probabilmente eletta alla presidenza e la consigliera federale Karin Keller-Sutter alla vicepresidenza. In qualità di primus inter pares (primo tra pari), il presidente dirige le sedute del Consiglio federale e rappresenta il Governo nel Paese e all’estero.

La ripartizione dei dipartimenti sarà decisa dai membri del Collegio eletti dall’ Assemblea federale. I dipartimenti vengono ripartiti ra i membri del Collegio sulla base di vari criteri, fondamentalmente si applica il dell’anzianità di servizio: il membro eletto prima può esprimersi per primo indicando il dipartimento che desidererebbe, mentre l’ultimo arrivato potrà esprimersi per ultimo. Nessun consigliere federale ha diritto ad un determinato dipartimento infatti, secondo l’articolo 35 della legge federale sull’organizzazione del Governo e dell’Amministrazione, «Il Consiglio federale ripartisce i dipartimenti fra i suoi membri; questi hanno l’obbligo di assumere il dipartimento loro assegnato. Il Consiglio federale può modificare in ogni momento la ripartizione dei dipartimenti.».

Fonte: Il Consiglio federale
foto: pixabay