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Le sostanze chimiche nocive possono entrare nel corpo umano e influire sulla salute. In Svizzera sono pochi i dati disponibili sul tipo, sulla quantità e sulle ripercussioni di tali sostanze per la salute. In uno studio pilota effettuato tra il 2018 e il 2021 è stata esaminata la fattibilità di uno studio nazionale. Nella sua seduta del 16 giugno 2023, il Consiglio federale ha approvato il rapporto sulla fase pilota e ha commissionato ulteriori accertamenti sul finanziamento e sull’organizzazione di uno studio nazionale.

Lo studio sulla salute previsto raccoglierebbe a intervalli regolari dati relativi alla salute e campioni biologici di circa 100 000 persone, selezionate per regione, sesso ed età in modo da essere rappresentative per la Svizzera. In questo modo sarebbe possibile mettere a disposizione dati comparativi concernenti per esempio l’esposizione alle sostanze chimiche o lo stato di salute generale e dati di base per la ricerca sulla salute.

In uno studio pilota effettuato tra il 2018 e il 2021, oltre 780 adulti sono stati interpellati in merito alla propria salute. Si sono inoltre sottoposti a un esame generale e hanno consegnato campioni biologici. Lo studio pilota è stato eseguito nei Cantoni di Berna e Vaud in collaborazione con istituti di ricerca regionali e ha evidenziato che uno studio di ampio respiro sarebbe fattibile.

I risultati delle analisi per la presenza di mercurio, arsenico e cadmio nel sangue indicano che l’esposizione della popolazione dei Cantoni che hanno preso parte allo studio pilota rientra in un ordine di grandezza analogo a quello dei Paesi limitrofi Italia e Germania. I risultati dettagliati dello studio pilota sono in corso di valutazione e verranno pubblicati in seguito. I campioni e i dati potranno essere impiegati anche in esami futuri.

Il Consiglio federale ha incaricato l’Ufficio federale della sanità pubblica di esaminare la fattibilità di uno studio nazionale sulla scorta delle esperienze ricavate dallo studio pilota. I possibili modelli organizzativi dovranno essere esaminati approfonditamente nei prossimi due anni.

fonte: Ufficio federale della sanità pubblica
foto: pixabay